Questa è la storia di una Malga di montagna che era caduta ormai in disuso, nascosta tra pini e abeti secolari, dove non giungeva mai nessuno se non il vento, a farle compagnia.

Era davvero triste e desolante starsene là in mezzo da sola, non potendo offrire riparo nemmeno agli animali del bosco per quanto i vecchi proprietari avevano sigillato bene porte e finestre...


I primi tempi scrutava a fondo tra i rami del bosco nella speranza di scorgere quelle Creature di cui tanto aveva sentito parlare e che aveva finito per amare, quando la sera di tanti secoli prima le nonne succedutesi nella sua lunga vita, raccoglievano i nipoti intorno al camino e raccontavano...
Ma niente, mai nessun essere fatato era giunto... forse era talmente isolato quel posto che non lo conoscevano nemmeno loro...


Persino la vecchia strada sterrata non esisteva più, riconquistata dalle erbacce infestanti che però a Primavera regalavano alla povera Malga abbandonata una fioritura spettacolare da lasciar basito persino il Vecchio Gufo, l'unico suo compagno, che dormiva appollaiato su una trave sotto il tetto spiovente, ma così brontolone che La Malga non vedeva l'ora ogni notte di veder rispuntare il giorno così che il Vecchio Gufo chiudeva gli occhi e se la dormiva dandole un pò di sollievo...

Poi un giorno sentì lontane delle voci... non riusciva a credere che qualcuno avesse il coraggio di spingersi fin lassù da Lei! Ma chi poteva mai essere?

Aiuto!!!

Un boscaiolo veniva a rubarle l'ultimo grammo di dignità strappandole le pochi assi di legno rimastele attaccate?
O qualche campeggiatore sconsiderato si era smarrito?!
Aspettò diverse ore con grande ansia ed in silenzio (anche perchè una Malga che parla avrebbe fatto scappare a gambe levate chiunque!!!) udendo le voci prima vicine poi più lontane e poi di nuovo vicine, ma non c'erano dubbi... erano sempre lì attorno e quindi cominciò a riaffiorare in Lei la speranza...

E finalmente, coperti di graffi e affannati, intravvide un gruppetto di persone, tre per la precisione, sbucare dagli ultimi pini e li osservò attentamente...

Una di queste persone era chiaramente una femmina... anche se bardata in modo tale da poter essere tranquillamente scambiata per un maschiaccio... mentre gli altri due erano maschi perchè uno aveva tanto pelo sul mento quanto gliene mancava sulla testa e l'altro era un vecchietto pelle e ossa con uno zaino in spalla che pareva appena uscito da un museo della civiltà contadina.


Ascoltò i discorsi di quegli esseri umani e quando vide nelle mani del vecchietto quella stessa chiave che almeno 150 anni prima le avevano chiuso ogni contatto col mondo, non potè trattenersi e le colò un grosso, unico lacrimone da quella che una volta era stata il Suo vanto, una grondaia ormai marcia che le era stata regalata scavando i tronchi di alberi caduti e ancorata alle pareti con altrettanti grossi cunei di legno a sostenerla.


Quel gocciolone cadde dritto dritto sulla testa della femmina che saltò per lo spavento ma guardando in sù non aveva lo sguardo arrabbiato, anzi!
Puntò lo sguardo dritto su una delle finestre dai vetri rotti e Le Sorrise!!! (come faceva a sapere che quello era l'occhio della Malga?!!) Anche lei aveva gli occhi lucidi, si avvicinò pian piano ai muri della Malga, li sfiorò con un dito e Le disse "Tranquilla Mia Cara, Siamo Arrivati, Ti Rimetteremo In Sesto e Mai Più Sarai Sola!"

9 magici commenti:

Ma che meraviglia!!!! ogni strega dovrebbe avere una malga tutta sua!!

Stupendo!!!

cara Gata ti auguro di avere presto una malga solo per voi... e poichè la malga credo rispecchi lo stile della strega, la tua sarà un incanto..( non facciamo commenti sul fatto che la mia è ehm ..un tugurio!hahaha!);DD
baci valverde

LA STREGA quando ciò avverrà sarete tutti quanti nostri ospiti!!!
... sperando di campare un altro paio di secoli almeno :*DDD
Bacioni

SUSINA grazie! ^______^
Un bacione!

VALVERDE non credo lo sarà ancora per molto! E' solo "indivenire" ^____^
Bacio!

Questa storia è dolcissima, viene proprio voglia di andare a trovare questa malga. Un abbraccio

MARIBELLA anch'io ho una voglia tremenda di andarla a cercare... mi chiama tutte le notti in sogno... :*)
Un bacio

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

E' meraiglioso questo racconto... meraviglioso.
Adesso come faccio a tornare alla Cripta con il tuo sogno negli occhi?
nasinasi

MICIAPALLINA... sei tenera e dolcissima! Grazie... :*)

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BENVENUTI!

Benvenuti o viandanti! Prego, fermatevi pure nel nostro magico antro, sedetevi e godete del nostro caldo focolare nelle freddi notti invernali o dell’ombra delle fronde all’ingresso della nostra grotta in cima al monte!
Ci sarà sempre ad attendervi una buona tisana o una zuppa rinvigorente…
Potreste fermarvi solo qualche ora o anche qualche giorno e divertirvi con noi ad ascoltare le tante storie che abbiamo da raccontare, frutto della nostra secolare esperienza di vita da Streghe.
Badate bene però! Siamo Streghe Bianche e aborriamo i sortilegi cattivi, i malocchi e tutta sta robaccia abominevole! Se siete in cerca di incantesimi che riducano zoppicante il vostro vicino, che facciano imbruttire la bella di turno, o, ancora, se siete alla ricerca della medicina miracolosa… siete NEL POSTO SBAGLIATO! Tutto quello che diciamo, raccontiamo, cuciniamo, consigliamo è solo per il nostro personale divertimento!!!
Non ci sogniamo nemmeno di sostituirci ai cerusici e ai medici dei villaggi!
Se ciò che vi affligge sono pene d’amore, da noi potrete trovare tutto il sostegno possibile, anche una spalla su cui piangere, ma nulla di più!
Lungi quindi da noi chiunque creda pedissequamente a tutto ciò che gli si dice… siamo stati dotati di una mente assai funzionante e quindi, dopo il momento ludico passato nella nostra grotta, se questo vi ha apportato giovamento e allegria, si torna con i piedi per terra, si appoggia la scopa nell’angolo d’onore della Cucina Stregata e si rivestono i panni di Donne e Uomini “moderni”… almeno fino al prossimo incontro! ^__^
Le streghe

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"Tre volte miagola la gatta in fregola,
tre volte l'upupa lamenta ed ulula,
tre volte l'istrice guaisce al vento...
Questo è il momento.
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Sollecite giriam la pentola,
mesciamvi il circolo possenti intingoli:
sirocchie, all'opera!
L'acqua già fuma,
crepita e spuma.....
tu rospo venefico che suggi l'aconito,
tu, vepre, tu, radica sbarbata al crepuscolo
và, cuoci e gorgoglia nel vaso infernal.......
tu, lingua di vipera,
tu, pelo di nottola,
tu, sangue di scimmia,
tu, dente di bottolo,
và, bolli e t'avvoltola nel brodo infernal......
tu, dito di un pargolo strozzato nel nascere,
tu, labbro di un tartaro,
tu, cuor d'un eretico,
và dentro, e consolida la polta infernal.......
e voi, spiriti negri e candidi,
rossi e ceruli,
rimescete!"
voi che mescere ben sapete,
rimescete! riemescete!

(MacBeth-William Shakespeare)

A pesca nel calderone magico....


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