Sto raccogliendo notizie ed informazioni per il mio libro che parlerà sempre di streghe, ma questa volta con i loro occhi.

Oltre ad aver scoperto dei bellissimi libri, ho trovato girellando per la rete dei blog interessanti (non tanti per la verità).

Comunque ho letto questo e mi pareva bello condividerlo:

"La magia è come un sentimento: solo tu sai se possederlo o meno

solo tu sai di essere innamorato e nessuno può dirti se questa è magia o no;

può essere magia anche quella goccia che ti cade sulla spalla in quel gelido mattino d'inverno

richiamando la tua attenzione, facendoti guardare il cielo in cerca di luce".
Simus

Buona notte dolce streghine e che la luna sia con voi.

Zia Lella

Come raccontavo nel mio blog l'anno scorso , per la sera di San Giovanni io seguo certe tradizioni ,(leggetevi se vi va il rito dell'Acqua )... posso aggiungere al post che ...ci sono anche altre cose da fare per quella notte se vi trovate all'aperto o se avete un posto tranquillo dove poter fare un piccolo falò! Nella giornata del 23 prendetevi del tempo per scrivere su un foglio ciò che volete lasciare andare o meglio bruciare delle stagioni passate ,poi su un altro foglio scrivete ciò che vorreste arrivasse (di positivo eh mi raccomando!) dalla nuova stagione..insomma che "raccolto" desiderate ( in senso lato) e poi la sera fra il 23 e il 24 dopo la mezzanotte, basta che siano anche solo le 00.1 minuto!! accendete --mi raccomando in sicurezza--un piccolo falò , meglio se bruciate legna! sul quale getterete prima una manciata delle miscela che vi scrivo dopo... e in sequenza il foglio con le cose negative...poi un'altra manciata della miscela e il foglio con le cose positive... poi vi godete un po' il fuocherello... e quindi lo spegnete ben bene! Non date fuoco a campi ,boschi o case!;))) basta un fornelletto da barbecue o un piccolo fuoco fra i sassi...ehhh!!!Alla fine gettatevi un po' d'acqua per spegnere il tutto...
La miscela deve essere composta da queste spezie secche (vanno bene quelle usate per cucinare) : un piccolo pugno di salvia, uno di origano,uno di aghi di rosmarino,menta,timo, un pizzico di prezzemolo,basilico,qualche foglia di alloro,un po' di chiodi di garofano,polvere di cannella e curcuma e soprattutto della lavanda secca che siano fiori o steli interi un bel pugno consistente... mescolate questa miscela e quando la gettate nel fuoco se dovesse avere la tendenza a mitigare la fiamma abbiate l'accortezza di spargerla come se doveste condire una pizza...capite il gesto ? in senso rotatorio.
bacioni dalla vs. strega valverde


Quando dei bambini arrivano all’uscio del nostro Rifiugio li invito ad entrare mentre le altre Amiche Streghe si affacendano chi intorno al tavolo a tritare e sminuzzare erbe e radici, chi a rimestare nel calderone sul fuoco del camino perennemente acceso, mentre altre leggono le richieste di aiuto o danno consigli semi-seri a chi ha l’ardire di prestare ascolto al nostro rumoroso cianciare…

Li faccio accomodare sul divano di pelle marrone ormai sfondato e tutto liso, che cerchiamo di ingentilire con una coperta formata da tanti quadretti colorati fatti all’uncinetto dalle nostre nonne e cuciti insieme sempre dalle loro abili mani, e loro stanno lì buoni buoni in attesa di un nuovo Racconto e metto nelle loro mani una tazza di tisana fumante e un piattino di biscottini fatti in casa.

Quando anche noi Streghe ci sediamo lì, la sera, dopo tanto andirivieni sulle scope, ci sentiamo coccolate ed è come tornare bambine a nostra volta e assaporiamo il contatto di quella coperta sulla nostra pelle e sentiamo ancora l’abbraccio delle nonne…


Quei bambini arrivano dal villaggio ai piedi della rupe dove abbiamo costruito il nostro Rifugio.

Sono figli di contadini, ragazzini semplici e con gli occhioni sempre spalancati di meraviglia sul mondo, ma c’è anche il figlio del Cerusico del villaggio, con quegli occhialetti fissi sul naso, l’aria da saputello e il naso all’insù, che segue affannato la corsa dei suoi compagni di giochi fino alla nostra porta. Arriva trafelato, che non è avvezzo alle corse, non ha come gli altri, le ginocchia sbucciate e le mani con i calli.

Lui, invece di lavorare nei campi come gli altri, studia col suo papà nel retro dell’ambulatorio, una specie di casa formata da due camere adibite l’una a piccola cucina con una porta che funge anche da finestra e dà sull’orto-giardino dietro casa e l’altra come camera da letto dove lui e il suo papà dormono ognuno in un lettino con materasso di piume d’oca, mica come quelli dei suoi compagni, che sono riempiti di paglia e pungono la pelle.

Anche lui è un bambino buono, solo un po’ triste perché escluso dai giochi forsennati e selvaggi degli altri.

Non si dà pace mentre il pomeriggio se ne sta chino sui libri, il suo papà cura gli abitanti del villaggio che si recano con mille acciacchi fino a tarda sera all’ambulatorio e intanto sente gli altri bambini scorazzare e ridere e giocare al di là di quelle quattro mura.

Ogni tanto però riesce a sgattaiolare via da quelle pagine polverose e noiose, ma non sa che è il suo papà che finge di distrarsi e guarda da un’altra parte mentre lui passa piegato in due davanti all’ambulatorio per unirsi agli altri.

Questa “fuga” avviene di solito la domenica pomeriggio, subito dopo l’incontro di tutto il villaggio, con il Druido della Valle, che racconta loro dei misteri del Sole e della Luna, della magia delle Stelle e del loro peregrinare nella volta del cielo.


I bambini del villaggio devono imparare queste cose chè da grandi erediteranno la terra dei padri e dovranno conoscere a memoria l’evolversi delle stagioni e cosa fare in ognuna di esse per avere un buon raccolto e mandare avanti la famiglia o affrontare al meglio i tempi di magra.

Il figlio del Cerusico invece, guarda il cielo e sogna ad occhi aperti. Conosce a memoria tutti i nomi delle costellazioni ma anche le leggende ad esse legate.

Quella che più l’affascina è quella della Costellazione del Cigno, nata perché un Druido non proprio benevolo e che viveva come un eremita sul monte più alto della Terra, si innamorò di una delle più belle donne mai viste, incontrata durante la sua unica discesa al villaggio in un giorno di mercato e poiché voleva essere sicuro di poterla avere tutta per sé, la rese muta così che non potè mai chiedere aiuto ad altri e la notte si trasformava in una meravigliosa Civetta Bianca, costringendola così, a spiccare il volo e viaggiare inesorabilmente sempre più in alto fino a raggiungerlo e osservare con lui dall’alto le sorti degli Umani Mortali…

Un giorno però un Falconiere notò quel bellissimo rapace sorvolare il bosco dove di solito egli cercava i nidi per nuovi uccelli da allevare per le battute di caccia del Re e lo seguì fin sulla cima di quel monte e arrivatovi, rimase nascosto dietro una siepe e fu testimone del grandioso prodigio: non appena la Civetta Bianca si posò ai piedi al Druido, prese a cambiare forma e al chiaro di luna,; la vide trasformarsi in una donna completamente vestita di bianco e di una bellezza tale da togliere il fiato.

Il Falconiere si innamorò all’istante di quella splendida e bizzarra creatura dalla doppia natura e prese a camminare verso quella coppia incurante del pericolo imminente.


Il Druido vide subito il Falconiere non appena questi mise piede fuori dal cespuglio e capì, dallo sguardo di questi, di aver trovato un possibile rivale in amore perché la Donna posò gli occhi in quelli di lui e una lacrima di cristallo rotolò giù dalle sue guance in una disperata e muta richiesta di aiuto.

Il Druido allora gettò istantaneamente una maledizione sul Falconiere e lo sollevò in aria con una potente magia e lo scagliò giù dal monte, in un lungo e quasi interminabile viaggio nel vuoto.

La Donna, fino ad allora succube dell’influenza malvagia del Druido, si alzò in piedi e corse disperata verso il burrone da cui era stato scagliato quello sfortunato sconosciuto e in un ultimo e devastante tentativo di aiutarlo, scordò di non essere più dotata di ali e si gettò in picchiata nel vuoto!

Precipitando sempre più veloce verso il basso, sentiva l’aria sferzarle il viso e vedendo lo sconosciuto sotto di lei ormai prossimo a sfracellarsi al suolo, pianse.

Pianse la Donna più bella della Terra, e lacrime volarono via nell’aria e brillarono come diamanti colpiti dalla luminosità della Luna.

La Luna allora, da sempre portata verso gli animi gentili e puri, pose rimedio a quella sventura. Stipulò un patto subitaneo col Sole suo Fratello che acconsentì al nascere del giorno nuovo ad arrostire in modo assolutamente doloroso e tormentante il deretano di quel Druido malvagio e Lei, la Luna, fece una magia come mai aveva fatto prima di allora: inondò di pura luce bianca la Donna più bella ed il Falconiere e quando arrivarono al fondo del monte, non trovarono la dura terra ad attenderli, ma scoprirono l’una di poter di nuovo atterrare planando delicatamente su di un lago in una nuova forma, quella di Cigno Bianco mentre il Falconiere venne trasformato in un grosso Pesce d’acqua dolce, che si tuffò in quelle acque e protetto da un’armatura di scaglie d’argento e le lacrime volate nell’aria divennero nuove stelle disponendosi nella notte a forma di Cigno con le ali dispiegate al vento.

La Donna-Cigno nuotò placidamente sul lago lisciandosi le piume e dopo tutte quelle grandi emozioni, piegò il collo, nascose la bella testa sotto un’ala e dormì serena come mai da quando era nata. Il Pesce d’Argento nuotò a pelo d’acqua intorno alle zampe palmate del Cigno facendo buona guardia in attesa del nuovo giorno, quando la mirabile magia li avrebbe di nuovo trasformati in Uomo e Donna e avrebbero potuto finalmente conoscersi e innamorarsi senza tema alcuna.

Questa è solo una delle favole che racconto ai “miei” bambini del villaggio, quella a cui il figlio del Cerusico è più affezionato, ma ne ho altre pronte, fino al loro prossimo arrivo dopo aver loro preparato una buona tisana di fiori di lavanda…


L'immagine della Costellazione del Cigno (la preferita anche di questa vecchia Strega) l'ho presa da QUI ^___^

Sono un po' in anticipo ma se volete avere il tempo per preparare il tutto ..;))
questa è una semplicissima "ricetta-pozione" per un liquore, il nocino che si prepara secondo tradizione il 24 giugno cioè per San Giovanni!
Non è una ricetta tipica, ce ne sono tante, a seconda delle regioni ... diciamo che è un po' magica e se volete provarla...
Dovete armarvi di alcuni oggetti "particolari" : intanto per raccogliere le noci dall'albero dovete usare guanti (non di gomma,sarebbe giusto guanti di pelle scamosciata o chi è vegano guanti di cotone grossi!) così non vi macchiate, ma anche non "contaminate" i malli delle noci con vs. energie
Dovete avere un coltello o una lama NON d'acciaio..sarebbe il massimo usare una lama di ceramica... (ci sono dei coltelli con lama in ceramica anche in vendita nei cataloghi tipo D-Mail!) o in vetro..anzi i vecchi druidi usavano una lama di cristallo per non ferire con il metallo la forza delle noci!
In mancanza del coltello , un vecchio "pestello", quelli antichi da farmacista sono ideali, sono in pietra e di solito hanno anche il mortaio(ovvio non i pesta carne di metallo!). E un cesto di vimini (o bambù,acacia,ginestra,olivello...insomma fatto con fibre naturali per riporvi i malli!).
La raccolta deve avvenire durante la notte fra il 23 e il 24 giugno o al massimo all'alba del 24 giugno! Servono 24 noci (con il loro mallo) integre e belle grosse.
Arrivate in cucina prendete un panno di lana (non pelosa come il mohair, diciamo un vecchio panno di lana rasa) e strofinate i malli, poi li ripassate con uno panno di cotone inumidito d'acqua (il panno si macchierà)e le mettete ad asciugare qualche minuto appoggiate su un tagliere o su un altro panno...
Intanto pulite la lama del vostro coltello o il pestello strofinandolo con un panno di cotone e poi proclamando :
" Che tu sia limpido come il cristallo , forte come la roccia, puro come l'acqua di fonte!"
Quindi tagliate ogni mallo in 4 spicchi OPPURE (è una scelta) se usate il pestello ,schiacciate sommariamente i malli in modo da aprirli un po'...ma senza pestarli troppo! (io uso il pestello perché ho ereditato dalla nonna strega un bellissimo mortaio in pietra col suo pestello !ma prima o poi troverò anche la lama di cristallo ..spero!!!;))
Poi mettete i malli così trattati in un ampio barattolone o vaso di vetro grosso e trasparente(se lo avete in cristallo meglio,vanno bene anche quei contenitori per marmellata molto grandi, da3 o più chili,con chiusura ermetica!)
vi aggiungete 1 litro di alcool puro a 95 gradi (quello che si usa per fare i liquori) o se volete anche quello da liquori di frutta (è alcool a 75 gradi ma viene molto più blando!in commercio esistono entrambi. li trovate nei supermercati o anche nei negozi di vini)(c'è anche chi usa una grappa fatta in casa, a gradazione 60° ma io non ho mai provato).
Dicevo : aggiungere l'alcool ai malli nel vaso poi in ordine 7 chiodi di garofano,un pizzico di cannella in polvere o un pezzetto di stecca di cannella e 3fiori di anice stellato secco (queste spezie si trovano nei reparti drogheria)
Il vaso deve risultare pieno a metà ; quindi tappate il vaso e ponetelo al sole (in terrazzo o posto comunque al sole, ma protetto da vento ,meglio su una mensola in modo che Nessuno ,tranne voi, possa toccarlo!).
Per 25-30 gg. (la durata dipende dalla stagione ,cioè se ci sono dei gg. con meno sole fate 30-45 gg. se è un'estate parecchio soleggiata bastano 25 -30 gg!)
il vaso deve prendere luce solare almeno 6-8 ore al giorno e ogni giorno al mattino o alla sera dovete prendere il vaso e scuoterlo un po' facendogli compiere qualche giro..insomma i malli e il liquido dentro devono girare in tondo dentro il contenitore con moto orario! (è difficile da spiegare ma semplice nella pratica!)
Passato il mese,aprite il vaso ,filtrate con un colino NON metallico il tutto e riversatelo dentro un'altro vaso ma possibilmente di vetro scuro, aggiungete mezzo chilo di zucchero (la diatriba è se usare quello bianco o quello di canna, fate voi! io uso quello scuro bio) e mescolate con una bacchetta di vetro o mestolo di ceramica...(insomma avete capito :non di metallo!e non di legno perché si macchierebbe)per qualche minuto finché sentite che lo zucchero si sia sciolto e mescolato bene al composto.
Potete esclamare :"Tu dolce come l'amore infondi luce e calore a questo liquore..."
Chiudete bene il vaso e riponetelo in luogo asciutto , buio e temperato ,lontano da fonti di calore ma anche da apparecchi elettrici, l'ideale è una dispensa o una cantina non umida o anche ..una credenza di legno..un armadio!!! un luogo tranquillo ! ;)) e lasciatelo là per 6 mesi! O al massimo ogni luna piena andate a scuoterlo un po' da sotto in su sempre con moto orario e rimettetelo a nanna...
Il vaso NON va mai aperto. Dopo 6 mesi aprite, guardatelo (deve essere colore marroncino e non più verdino) annusate e se il profumo è intenso filtrate nuovamente in un bottiglione ,lasciate riposare fino alla prossima luna e poi cin cin... Se il profumo è leggero, lasciatelo riposare ancora un altro mese... (c'è chi arriva in totale a 9 mesi ,dipende..).
La formula : ecco c'è chi durante le fasi della preparazione e in ogni successiva operazione proclama formule del tipo :
"Per piacere San Giovanni infondi forza di guarigione a questo liquore" o
" Energie della terra,dell'acqua,del sole e del vento date forza a questo liquore... perché sia di aiuto a chi lo berrà..."
ognuno troverà la propria formula, vero amiche streghe? :))
Buon lavoro e buon nocino magico...

Sito denuclearizzato


BENVENUTI!

Benvenuti o viandanti! Prego, fermatevi pure nel nostro magico antro, sedetevi e godete del nostro caldo focolare nelle freddi notti invernali o dell’ombra delle fronde all’ingresso della nostra grotta in cima al monte!
Ci sarà sempre ad attendervi una buona tisana o una zuppa rinvigorente…
Potreste fermarvi solo qualche ora o anche qualche giorno e divertirvi con noi ad ascoltare le tante storie che abbiamo da raccontare, frutto della nostra secolare esperienza di vita da Streghe.
Badate bene però! Siamo Streghe Bianche e aborriamo i sortilegi cattivi, i malocchi e tutta sta robaccia abominevole! Se siete in cerca di incantesimi che riducano zoppicante il vostro vicino, che facciano imbruttire la bella di turno, o, ancora, se siete alla ricerca della medicina miracolosa… siete NEL POSTO SBAGLIATO! Tutto quello che diciamo, raccontiamo, cuciniamo, consigliamo è solo per il nostro personale divertimento!!!
Non ci sogniamo nemmeno di sostituirci ai cerusici e ai medici dei villaggi!
Se ciò che vi affligge sono pene d’amore, da noi potrete trovare tutto il sostegno possibile, anche una spalla su cui piangere, ma nulla di più!
Lungi quindi da noi chiunque creda pedissequamente a tutto ciò che gli si dice… siamo stati dotati di una mente assai funzionante e quindi, dopo il momento ludico passato nella nostra grotta, se questo vi ha apportato giovamento e allegria, si torna con i piedi per terra, si appoggia la scopa nell’angolo d’onore della Cucina Stregata e si rivestono i panni di Donne e Uomini “moderni”… almeno fino al prossimo incontro! ^__^
Le streghe

I nostri fans!!

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amicici ...

"Tre volte miagola la gatta in fregola,
tre volte l'upupa lamenta ed ulula,
tre volte l'istrice guaisce al vento...
Questo è il momento.
Su via!
Sollecite giriam la pentola,
mesciamvi il circolo possenti intingoli:
sirocchie, all'opera!
L'acqua già fuma,
crepita e spuma.....
tu rospo venefico che suggi l'aconito,
tu, vepre, tu, radica sbarbata al crepuscolo
và, cuoci e gorgoglia nel vaso infernal.......
tu, lingua di vipera,
tu, pelo di nottola,
tu, sangue di scimmia,
tu, dente di bottolo,
và, bolli e t'avvoltola nel brodo infernal......
tu, dito di un pargolo strozzato nel nascere,
tu, labbro di un tartaro,
tu, cuor d'un eretico,
và dentro, e consolida la polta infernal.......
e voi, spiriti negri e candidi,
rossi e ceruli,
rimescete!"
voi che mescere ben sapete,
rimescete! riemescete!

(MacBeth-William Shakespeare)

A pesca nel calderone magico....


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