Racconto ispiratomi dal post della Strega Valverde dalla quale ho preso in prestito pure la foto del Quarzo Tramoggia ^______^


“Ah! Ecco! E questo è l’ultimo per oggi!!” disse lo Gnomo Raccoglitore piegandosi a cogliere un altro grosso pezzo di Quarzo Tramoggia.

Fatto ciò, si rimise in spalla la pesante gerla di rami intrecciati, godendo del grasso bottino di quella lunga giornata di lavoro, cominciata all’alba e trascorsa a camminare su e giù per il torrente, col naso sempre puntato sulle rocce lambite dall’acqua e senza far caso alla compagnia fornitagli dal canto degli uccelli e dal passaggio furtivo e veloce della Signora Volpe, a caccia di piccole prede per i suoi tre cucciolotti.

Per notare queste piccole gioie avrebbe dovuto aspettare l’arrivo di un altro Gnomo Raccoglitore, il che sarebbe avvenuto tra altri due cicli completi di Luna Nuova, ovvero il momento più propizio per i viaggi in quanto il cielo tutto scuro non avrebbe fatto risaltare troppo i loro lunghi cappelli a cono sulla schiena delle civette e dei gufi.
A volte, in casi assolutamente disperati, vuoi per l’arrivo imminente delle piogge che avrebbero gonfiato troppo il torrente, rendendo vana la ricerca dei Quarzi, vuoi per sostituzione di un Gnomo Raccoglitore infortunato (casi quanto mai rari fortunatamente, essendo una Razza assai robusta e agile nonostante le ridotte dimensioni), succedeva a volte, che si ricorresse all’aiuto dei Pipistrelli.

Ma volare a dorso di un Pipistrello richiede stomaco di ferro e animo assai intrepido!

Vero è che son voli sempre disponibili, non si fa mai la fila per trovare posto ed è l’ideale anche per i viaggiatori solitari in quanto a dorso di Pipistrello c’è posto per un solo viaggiatore alla volta per ovvie ragioni di sicurezza, ma anche di decoro personale... non è mai carino vomitare sugli abiti del vicino di viaggio no?!, mentre volare a  dorso di Civetta significa essere almeno in due passeggeri, mentre a dorso di Gufo ci sono intere comitive ed è per questo che è, infatti, l’ideale per i pendolari delle Miniere. L’unico inconveniente di volare a dorso di Gufo è che, sentendosi responsabile del bel viaggiare per i suoi passeggeri, per tutto il tempo del viaggio non fa altro che cantare le lodi del paesaggio che sta sorvolando! 
Fa notare un nuovo nido lì, un bel germoglio là, e via dicendo e ciò può risultare simpatico per chi fa quel tragitto una volta o due al massimo l'anno, ma per i Pendolari diventa un tormento vero e proprio, facendo sempre lo stesso identico viaggio ogni santo giorno!!!

Ah, ma c’è anche il Gufo Reale… solo che, lo dice anche il nome stesso… è destinato al Re degli Gnomi in persona e alla sua Regale Consorte… solo che questo Gufo è così snob, ma così snob nella sua Regalità… che spesso e volentieri il Re degli Gnomi stesso preferisce volare con un piccolo ma simpatico Gufo chiacchierone!

Mentre lo Gnomo Raccoglitore pensava a tutto ciò, cercando di riguadagnare il versante più alto del torrente, arrampicandosi e aiutandosi anche con le piccole mani, avvertì alle sue spalle, ma ben più a valle rispetto alla sua posizione, i caratteristici rumori di passi umani… Ormai conosceva benissimo l’Uomo e la Donna che periodicamente si recavano in quell’angolo di bosco a passeggiare e a cercare per loro personale diletto, piccoli pezzi di quarzo.

Non gli dava fastidio che ne rubassero qualche pezzetto, perché i frammenti che all’Uomo potevano sembrare piccoli, per loro Gnomi Raccoglitori erano grossi quanto tre Gnomi messi insieme, l’uno sulle spalle dell’altro, e quindi impossibili da buttare nella gerla. Per raccogliere quei pezzi occorreva l’aiuto di una intera Squadra di Gnomi Rompiquarzo e lui, semplice e solitario Gnomo Raccoglitore, poteva al massimo segnalare al suo Superiore che in quel torrente c’era lavoro ben più grande, ma pensava pure che la prima Squadra Rompiquarzo più vicina stava ad almeno quattro lune di cammino e non valeva la pena rovinarsi la giornata parlando con quell’antipatico e guastare la gioia del raccolto ai due innocui Umani!

All’inizio ne era rimasto terrorizzato perché aveva saputo da altri Gnomi Raccoglitori che periodicamente, in certe zone di quella Montagna, si presentavano gruppi di Umani, a tre o quattro alla volta, armati di picozze e scalpelli e che si divertivano a spaccare la Montagna e a spostare i sassi del Torrente alla ricerca Quarzo Tramoggia da esibire poi in luoghi chiamati Musei!

Già solo il nome – MUUUSEOOO – metteva la tremarella allo Gnomo… non ne aveva mai visto uno e nemmeno lo desiderava! Non capiva il senso, la logica della ricerca di quegli Umani, che arrivavano facendo un baccano tremendo, ogni passo un terremoto che scuoteva il terreno e faceva franare spesso le gallerie sotto le radici degli alberi, per sottrarre al terreno dei Quarzi per puro diletto!

A loro Gnomi i quarzi erano utili per la vita quotidiana! Venivano portati agli Gnomi Scalpellini che li ripulivano sommariamente dalle impurità più esterne e poi venivano passati agli Gnomi Intagliatori, abilissimi artigiani del quarzo, che ne ricavavano splendidi portalumi, e poi in ultimo, questi portalumi tanto fini e trasparenti da sembrare cristalli di ghiaccio, venivano passati agli Gnomi delle Fornaci Fatue, che sapevano inserire un piccolo globo di fuoco fatuo al loro interno senza mai romperne nessuna ed infine, erano vendute o alle singole abitazioni degli Gnomi che ne facevano richiesta o allo Gnomo Anziano, una sorta di sindaco, che decideva quante e dove ne occorrevano lungo le gallerie comuni.

Ma quei due Umani non sembravano rispondere affatto alla descrizione degli Umani sentite dai suoi Colleghi!

La Donna camminava attenta a non calpestare i fiori e a non spezzare le radici più tenere affioranti dal terreno. Certo, qualche volta inciampava e rischiava di rotolare nel torrente, ma non era colpa sua! In fondo un Gigante non si muove mai a proprio agio in un Laboratorio di Portalumi di Quarzo no?!

E l’Uomo la seguiva rilassato e tranquillo, nemmeno lui desideroso di arrecar danno a quell’angolo di Bosco, conscio del fatto che tanto più danneggi la Natura, tanto più essa diventa avara di Doni e di Emozioni.

Così lo Gnomo Raccoglitore si nascose dietro un grosso sasso, camuffò la gerla piena con foglie secche e rametti e si mise in attesa del loro arrivo, per vedere finalmente in viso oltre che ad indovinarne la mole di lontano, come aveva fatto fino a quel momento.

Nel giro di qualche istante (che a passo di Gnomo avrebbe richiesto almeno mezza giornata di cammino!) eccoli sbucare da dietro la curva del Torrente!

Osservò attentamente le loro movenze e le loro intenzioni e una volta di più rimase contento d’aver conosciuto quella coppia di Umani! Certo, non si sarebbe mai e poi mai azzardato a mostrarsi, sempre che questi avessero potuto vederlo, per quanto era piccolo rispetto a loro, ma alla fine, dopo averli lasciati proseguire, decise che non tutti gli Umani sono così pericolosi e distruttivi nei confronti della Natura! Quella sera stessa ne avrebbe parlato ai suoi Colleghi, di ritorno dagli altri Torrenti, così avrebbe messo in giro un’altra voce: “Gli Umani sanno anche essere rispettosi e innocui… basta solo non trovarsi nell’ombra del loro passo, che son troppo alti e camminano nel Bosco come piccoli di Gnomo nell’alveare delle Api! Sono talmente felici ed ebbri dell’esperienza boschiva che non potrebbero mai far caso ad uno Gnomo distratto!!! Quindi basta tenersi a debita distanza da loro ed osservarli”.

Sito denuclearizzato


BENVENUTI!

Benvenuti o viandanti! Prego, fermatevi pure nel nostro magico antro, sedetevi e godete del nostro caldo focolare nelle freddi notti invernali o dell’ombra delle fronde all’ingresso della nostra grotta in cima al monte!
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Potreste fermarvi solo qualche ora o anche qualche giorno e divertirvi con noi ad ascoltare le tante storie che abbiamo da raccontare, frutto della nostra secolare esperienza di vita da Streghe.
Badate bene però! Siamo Streghe Bianche e aborriamo i sortilegi cattivi, i malocchi e tutta sta robaccia abominevole! Se siete in cerca di incantesimi che riducano zoppicante il vostro vicino, che facciano imbruttire la bella di turno, o, ancora, se siete alla ricerca della medicina miracolosa… siete NEL POSTO SBAGLIATO! Tutto quello che diciamo, raccontiamo, cuciniamo, consigliamo è solo per il nostro personale divertimento!!!
Non ci sogniamo nemmeno di sostituirci ai cerusici e ai medici dei villaggi!
Se ciò che vi affligge sono pene d’amore, da noi potrete trovare tutto il sostegno possibile, anche una spalla su cui piangere, ma nulla di più!
Lungi quindi da noi chiunque creda pedissequamente a tutto ciò che gli si dice… siamo stati dotati di una mente assai funzionante e quindi, dopo il momento ludico passato nella nostra grotta, se questo vi ha apportato giovamento e allegria, si torna con i piedi per terra, si appoggia la scopa nell’angolo d’onore della Cucina Stregata e si rivestono i panni di Donne e Uomini “moderni”… almeno fino al prossimo incontro! ^__^
Le streghe

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"Tre volte miagola la gatta in fregola,
tre volte l'upupa lamenta ed ulula,
tre volte l'istrice guaisce al vento...
Questo è il momento.
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Sollecite giriam la pentola,
mesciamvi il circolo possenti intingoli:
sirocchie, all'opera!
L'acqua già fuma,
crepita e spuma.....
tu rospo venefico che suggi l'aconito,
tu, vepre, tu, radica sbarbata al crepuscolo
và, cuoci e gorgoglia nel vaso infernal.......
tu, lingua di vipera,
tu, pelo di nottola,
tu, sangue di scimmia,
tu, dente di bottolo,
và, bolli e t'avvoltola nel brodo infernal......
tu, dito di un pargolo strozzato nel nascere,
tu, labbro di un tartaro,
tu, cuor d'un eretico,
và dentro, e consolida la polta infernal.......
e voi, spiriti negri e candidi,
rossi e ceruli,
rimescete!"
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rimescete! riemescete!

(MacBeth-William Shakespeare)

A pesca nel calderone magico....


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