Una mattina come tante, mi sono svegliata con una dolce sensazione…
Non so cosa mi abbia buttato già dal letto, ma al contrario di altre volte non vedevo l’ora di aprire le persiane e godermi il fresco del mattino…
Sulla ringhiera del balcone un uccellino cantava e arruffava le penne e sembrava volesse dirmi qualcosa... Ma al giorno d’oggi, come purtroppo molti secoli fa, dire che si crede ancora alla Magia, può essere controproducente così diciamo che... ero interessata ma scettica allo stesso tempo....
Però più l’osservavo e più avevo l’impressione che quel canto fosse per me
Mi sono vestita e preparata come ogni mattino e mi apprestavo a far colazione in cucina, ma l’uccellino s’è ripresentato sul davanzale della finestra e mi pareva più insistente che mai…
Era un canto dolce e bellissimo, come potevo ignorarlo?!
Così mi sono affacciata in giardino, sbadigliando, con la tazza del latte in una mano e un biscotto mezzo inzuppato nell’altra…
L’uccellino ha preso a zampettare sull’erba, a pochi passi da me e gli ho sbriciolato l’ultimo pezzo di biscotto donandoglielo.
Ma lui non si occupò delle briciole e continuava muovere il capino inclinato all'insù, puntando gli occhietti dritti su di me, proprio da sotto in su come dire “ma allora non capisci proprio eh?! È con te che ce l’ho! Con chi altri se nò?!”
Ho posato a terra la tazza (tanto ci avrebbero pensato i gatti a lapparsi il latte) e ho preso a seguirlo, così com’ero, in pigiama e ciabatte…
L’uccellino volava di ramo in ramo, di tetto in tetto e m’ha fatto attraversare tutta la piazza del paese fino alla fine della strada, per poi deviare verso l’interno della campagna.
Non nascondo che mi sentivo tanto stupida, ma più avanzavo e più sentivo in me una sorta di trasformazione… come se ad ogni passo lasciassi indietro la “vecchia-me” per ritrovare la “piccola-me” e cominciai a saltellare anch’io, dondolando le braccia avanti e indietro, come si faceva di piccole.
Alla fine ho avvertito una sensazione di freddo intenso ai piedi e guardando in basso mi sono resa conto che ero a piedi nudi e che al posto del pigiama indossavo una camicina da notte bianca a fiorellini blu piccolissimi, con le maniche corte, a sbuffo… e le mie mani… erano piccolissime
Distolgo lo sguardo dalle mie mani ormai come quelle di una bambina di 6 anni e seguo felice il volo di quell’uccellino tanto curioso.
Si tuffa in picchiata nel folto di un boschetto di bassi cespugli e, arrivata lì davanti, mi faccio spazio tra i rami dei cespugli e sbircio oltre… ed è tutto buio… ma sento il frullare delle ali dell’uccellino, deglutisco, mi faccio coraggio pensando che sì, ho ormai il corpo di una bimbetta, ma la testa ancora ragiona da adulta… e passo oltre il varco buio.
Cammino per un po’, il viso e il corpo appena sfiorato dalle foglie dei cespugli, come la carezza lieve di una mamma e quando ormai intravvedo l’uscita, l’uccellino vola a posarsi sulla mia spalla, durante l’ultimo tratto becchettandomi piano la guancia e l’orecchio facendomi ridacchiare piano, che se rido più forte ho paura di spezzare quel che sembra proprio un’incantesimo….
Sbuco finalmente fuori dal boschetto, lo stesso tipo di piante che stavano “di là” che non saprei come altro chiamare perché “altro mondo” non direi… la luce del giorno è la stessa… l’odore di terra e fiori è lo stesso… ma dove sono?
Poso i piedi su di un prato verde sofficissimo, trapuntato di margherite, violette e piccoli Occhi della Madonna e, alzando lo sguardo, vedo davanti a me un giardino immenso, pieno di alberi bellissimi e rigogliosi, nel pieno della loro fioritura: albicocchi, meli, peschi… una meraviglia!!!
Farfalle multicolori volano di fiore in fiore, api ronzanti sono intente nel raccolto del prezioso polline e rondini sfrecciano rasenti il prato.
Al centro di quel giardino un albero, maestoso, con i rami carichi di foglie di un bellissimo verde intenso e sotto di esso, all’ombra, una panchina di ferro e legno sembra invitare al riposo e alla contemplazione… ma proprio quando sto per avviarmi verso quella fresca ombra per godermi un po’ di relax, nella mia testa succede qualcosa… scatta la frenesia della corsa e del gioco dei bambini!
E mi ritrovo a rincorrere le farfalle, a scrutare da vicino le api col capino nascosto in fondo ai fiori, e nel mio gioco scopro proprio dietro l’albero, un piccolo, curatissimo stagno, dove nuotano bellissimi pesciolini rossi e lì accanto un sacchettino di carta pieno di bricioline di pane e mi siedo sulla riva, con i piedi in ammollo nell’acqua fresca e i pesciolini che con le loro bocche a ventosa mi fanno il solletico alle dita dei piedi scambiandole per bricioline…
E’ tutto così bello che scordo completamente come sono arrivata fin lì, come avessi sempre fatto parte del paesaggio…
Poi lo stomaco comincia a brontolare e capisco che ho fame, ma non sembra esserci nulla intorno con cui saziarmi se non le corolle dei fiori… ma proprio quando comincio a disperare avverto una presenza alle mie spalle; girandomi mi ritrovo faccia a faccia con un grosso cane nero, dal pelo lungo e folto che tiene in bocca il manico di quello che sembra proprio un cestino da pic-nic!
Guardo il cane timorosa ma, nello stesso tempo, con una gioia grandissima nel cuore perché capisco che quel cestino è tutto per me e allungo piano la manina per accarezzargli l’umido naso nero.
Il cane sembra ammiccare con gli occhi e posa il tutto delicatamente per terra.
Sollevo il coperchio di vimini e dentro trovo tutto, ma proprio tutto il necessario per un pic-nic sull’erba con i fiocchi, come solo in certi film si può vedere…
Una tovaglietta quadrata a scacchetti bianchi e rossi, un piccolo tovagliolo rosso legato con un nastro di raso bianco, un piattino di ceramica anch’esso bianco e un bicchiere di cristallo delicato e trasparente come una bolla di sapone… e sotto tutto questo, un fagottino anch’esso a quadretti bianco e rosso legato con uno spago sottile e una bella margherita gialla e sotto ancora… una busta sigillata…
La fame è troppo grande perché una bimba di 6 anni si interessi prima ad una busta… così apro la tovaglietta sul prato, metto piattino, tovagliolo e bicchiere e apro il fagotto, mentre il cagnone si sdraia vicino a me con il grande muso sulle zampe, vigile e attento ma rilassato.
Nel fagottino trovo due muffin salati, un piccolo panino al latte morbidissimo farcito con un formaggio alle erbe che è una meraviglia, poi una brioches al cioccolato e una grande, splendida, meravigliosa meringa candida come la neve!!!!
Strabuzzo gli occhi davanti a quel pasto degno di una Regina e mi ci butto a capofitto assaggiando un morso qui un morso lì, con una golosità assoluta… poi la fame si placa finalmente e finisco di mangiare con calma recuperando un po’ di dignità… alla fine verso nel bicchiere un succo di frutta denso e rosso e scopro con gioia essere di lamponi!
Finalmente mi sdraio a pancia all’aria osservando le nuvole che passano lente nel cielo, sempre con la compagnia di quel cagnone bellissimo e complice il lauto pasto e un venticello leggero ma non freddo, sento avvicinarsi una grandissima sonnolenza e mi lascio abbracciare da essa chiudendo gli occhi con un gran sospiro di soddisfazione.
Dopo quel che sembra un’eternità, comincio a risvegliarmi pian piano ma non sento più sotto di me il fresco dell’erba e il profumo dei fiori… apro gli occhi e scopro di essere sdraiata nel mio letto, con la finestra aperta e dalle persiane intravedo una luce tenue e capisco che è l’alba… mi stiracchio nel letto, mi scopro gettando le coperte da una parte e poso i piedi sul pavimento freddo correndo scalza in bagno, con una gran voglia di essere ancora dentro quello che m’è sembrato un bellissimo sogno…
Mentre mi lavo il viso, vedo cadere nel lavandino dei fili d’erba… allora mi guardo i piedi e anche tra le dita conservo ancora qualche filo verde….
Ma cosa diavolo sta succedendo? Ho sognato e vagato sonnambula nel giardino davanti casa??
Cercando di schiarirmi le idee gettando ancora acqua fredda in faccia, mi butto alla fine anche sotto la doccia, visto che a mia insaputa, il mio corpo sembra essersi fatto un giro nottetempo là fuori, col rischio di essere vista dai vicini e diventarne lo zimbello a vita!
Quindi mi preparo ad affrontare la normale routine quotidiana che m’aspetta dopo una bella colazione… ma stranamente non ho alcun appetito, così trangugio un sorso di tè bollente e mi avvio al lavoro.
Trascorro una giornata tutto sommato normale e tranquilla, chiacchiero con le colleghe del più e del meno ma non mi va di raccontare il bellissimo sogno appena fatto, per paura di sminuirne la magia e il ricordo che porto dentro di me…
Fattasi sera rientro a casa e trovo il mio Compagno seduto sul divano del salotto, ma mi dà le spalle e da quel che fa e dice sembra stia divertendosi un mondo! Tanto che nemmeno s’accorge del mio rientro!
Offesa e perplessa faccio il giro del divano e lui, accorgendosi di me, prende in braccio un cucciolo di cane nero, pelosissimo e dal naso umido e me lo mette in braccio dicendomi “Guarda Amore chi m’ha seguito fino a casa oggi! Non ci crederai, ma ho fatto di tutto per allontanarlo… abbiamo già due gatti e sarà un problema enorme quando dovremo andare via, a chi lo lasceremo? Come faremo?” ma io ho già il cuore impazzito e le lacrime agli occhi!
Lo prendo in braccio e lo stringo forte a me, lo amo già alla follia e con la sua linguetta rosa mi lava tutta la faccia! E’ come se fosse sempre stato destinato a noi… come posso spiegare altrimenti tanta emozione?
Accarezzandolo e arruffandogli il pelo sul collo, sento tra le dita la sagoma famigliare di un collare… Oh no! Non è un trovatello, ha già casa e si è solo perso poverino…
Sul collare però non c’è medaglietta con nome o numero di telefono per rintracciare il padrone, allora, col cuore infranto, chiamo la mia veterinaria per un appuntamento per vedere se indossa un microcip e rintracciare la sua famiglia…
Tutta la sera fino a che andiamo a dormire, il cucciolo rimane appiccicato a noi, come fosse la nostra ombra e i nostri due gatti, a parte una gran soffiata e rizzar di peli appena l’hanno visto, poi si sono calmati e sono voluti scendere di sotto, nel garage, certi di star più tranquilli e lontani dalle corse di quel vulcano d’un cucciolo!
Poco prima di andare a dormire prendo la spazzola dei gatti e comincio a pettinarlo e lui si lascia fare tutto.
Per sistemarlo al meglio decido di sfilargli momentaneamente il collare, ma mentre lo slaccio, da un’asola nascosta rotola fuori un foglio di carta!
Lo prendo, lo srotolo e… più leggo e più mi si spalancano gli occhi e la bocca per la meraviglia e l’incredulità…
Era una lettera… e diceva così:
“Mia Carissima Nipotina,
sei una donna adulta ormai lo so, ma lasciati chiamare ancora così, Nipotina mia, ora che ho la possibilità di farti avere queste poche righe, l’unica possibilità concessami, ma non chiedermi come…
Sono molti anni ormai che non cammino più su questa terra, ma da dove sto riesco sempre a starti vicina e so che avverti la mia presenza e quella del Nonno e dello Zio, so le risate, miste a timore reverenziale, che vi fate tu e la mamma quando vi raccontate di “strani” avvenimenti… di coincidenze, di cose che si avverano se pregate che noi si possa intercedere… Credetemi, questo mi fa sentire più viva che mai, anche se può sembrare un controsenso visto da dove ti arriva il mio messaggio.
Non temere, questo cagnolino è tutto Vostro!
Un Angelo m’ha assicurato che vi starà vicino per molti, anzi per tantissimi anni a venire…
E’ il mio ultimo regalo terreno e il sogno che hai fatto, credimi, non era un sogno… E’ ciò che ti aspetta quando verrà anche il tuo momento di lasciare il mondo terreno… Ognuno di noi, quando varca
la Porta, va a vivere nel Paradiso che gli spetta e ti è stato concesso di vederne una piccolissima parte…
Non temere, non sarai sola nel Tuo Paradiso, ritroverai vecchie e nuove amicizie, staremo di nuovo tutti insieme e… Ma non posso svelarti altro! Il Segreto di sarà svelato quando finalmente potrai leggere la lettera nel cestino del pic-nic!
Sappi solo che l’unica, indispensabile, assoluta condizione che ti viene richiesta per trovare quel mondo oltre
la Porta è che tu, mia cara Nipotina, viva
la Tua Vita pienamente!
Vivi Felice, affronta
la Vita con coraggio, onestà e sii forte se ti verranno messe davanti delle avversità… ti faranno più forte e potremo, un giorno, il più lontano possibile, ma inevitabile, mia Cara, stare ancora insieme!
Con Amore Infinito
Ho letto e riletto centinaia di volte quella lettera… L’ho ripiegata con cura e messa in mezzo ad un libro che mi aveva prestato mamma e che avrei dovuto restituirle a breve avendolo appena finito…
Le avrei prima raccontato del sogno, poi del cucciolo e infine le avrei fatto leggere la lettera…
So che lei capirà subito che è un piccolo miracolo quello che è successo questa notte e mi dirà “Lo vedi? Tua Nonna,
la Mia Mamma, è davvero vicina a noi, quale altra conferma cerchiamo?”
La notte è trascorsa tranquilla, il cucciolo ha dormito in mezzo a me e al mio Compagno e questa mattina ho richiamato la veterinaria spiegandole che il cucciolo era un regalo di un’amica ma che non l’avevo capito e così ho disdetto l’appuntamento.
Il mio Compagno è andato tranquillo al lavoro dicendomi che troveremo un nome adatto al nostro cucciolo, lasciandomi assolutamente basita, rendendomi conto che l’aveva già accettato (Nonna Cara, hai fatto un altro miracolo??) ho telefonato in ufficio dicendo della novità a quattro zampe e che per quel giorno non sarei andata al lavoro, quindi ho preso in braccio il cucciolo, l’ho sollevato in alto per guardarlo ben bene negli occhi e lui, non ci crederete, ma…. m’ha fatto l’occhiolino!
NOTE: questa storia è l'evoluzione di una parte di un sogno che ho fatto diverse notti fa e... no, purtroppo non abbiamo preso un cagnolino... :)