La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con le toppe alla sottana:
Viva, viva la Befana!
Non ho mai gradito gli auguri fatti alle donne di casa il giorno dell'Epifania, anche se mi sento un po' strega, non mi sento affatto Befana, e non ho mai capito perchè il 6 Gennaio addiritture le donne stesse si fanno gli auguri dandosi della Befana.
Secondo il racconto popolare, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia.
Malgrado le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci.
Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù.
Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare. (da wikipedia)
La leggenda della Befana è tipicamente italiana, negli altri paesi il 6 gennaio si festeggiano i Re Magi e la befana non è conosciuta.
Sembra però che In Russia, dove, secondo la tradizione ortodossa, i regali ai bambini sono portati il 6 gennaio da Padre Gelo e non da Babbo Natale, questo sia assistito da una vecchina che viene chiamata Babushka .
Nei miei ricordi la Befana è sempre stata associata al carbone, dolce se si era stati bravi, vero se invece si era stati cattivi.
A me la befana non portava più regali, che erano stati recapitati da Babbo Natale, ma nella calza trovavo dolcetti, mandarini, carbone dolce, noccioline, monete d’oro in cioccolato, preferiti ecc.. però ero sempre molto felice quando trovavo la calza ben ripiena.
Mia mamma mi ha raccontato più volte di quell’anno in cui a Natale ero stata particolarmente viziata, avevo ricevuto praticamente tutto quello che desideravo e come conclusione ero diventata oltremodo difficile da gestire. Ricordo che lei mi aveva minacciato più volte dicendomi che la Befana non sarebbe più passata a portarmi dolcetti, ma al contrario mi avrebbe ripreso tutti i giocattoli.
Pare che la cosa non mi avesse minimamente preoccupato e i miei genitori decisero di darmi una lezione. Il 6 gennaio sotto la solita calza ripiena mi hanno fatto trovare una grande scatola, io molto incuriosita mi precipitai ad aprirla, per scoprire questo nuovo ulteriore regalo e con mio enorme disappunto mi accorsi che era piena di carbone. Ancora incredula ma già molto turbata ricordo che ho tentato di verificare se si trattasse di carbone dolce, purtroppo dovetti arrendermi all’evidenza, si trattava solo di carbone da stufa. Ricordo di essermi messa a piangere disperata, anche perche il carbone era stato accompagnato dalla spiegazione che la befana mi aveva anche portato via tutti i giocattoli nuovi! Dopo un pianto straziante e la promessa che sarei stata brava, i miei genitori ritirarono la scatola di carbone, dicendo che non sarebbe andato comunque sprecato e proponendomi la calza, piena questa volta dei soliti e rassicuranti mandarini. Mio papà tirò fuori dallo sgabuzzino i miei giocattoli nascosti, tutto rientrò nella norma e io fui molto più disciplinata.
Non ricordo bene tutta la storia, ma quella scatola di carbone vero, la ricordo ancora benissimo e ricordo anche molto bene l’impressione che mi fece, mi sentivo disperata, e anche tradita dalla cara vecchietta.
Ho mantenuto anch’io con nostro figlio la tradizione della calza piena di mandarini, noccioline e monete d’oro, al massimo aggiungevamo un piccolo regalino simbolico, sovente un libro nuovo, quando il pargolo era piccolino a volte un album da colorare. Ricordo di averci messo una tartaruga ninja una volta, ed era buffo vedere le strane forme che prendeva la calza. Si, perché non usavamo le calze apposite che si comprano, ma quelle vere, e visto che aveva ancora dei piedini piccolini, si usava una delle calze del papà, di quelle lunghe fino al ginocchio.
Visto che non avevamo un camino allora, la calza veniva appesa alla cappa, sopra il fornello, poi dopo che il pargolo era stato messo a letto, furtivamente ci occupavamo di riempirla. Non era semplice a volte incastrarci dentro il libro, ma era così buffa quella calza. Alla fine la depositavamo sul ripiano della cappa perché era impossibile da riappendere.
Buona Epifania a tutti
Marinalla
1 magici commenti:
Non sapevo l'origine della Befana!!! Sei grande!!! Grazie!
Un abbraccio ^__^
Posta un commento