C’è una bellissima leggenda che racconta che all’inizio, l’essere umano era maschio e femmina insieme, nella stessa persona. Questo essere era così perfetto, che rischiava di superare la divinità in intelligenza, forza, intuizione.
La divinità, preoccupata, decise di dividerlo in due parti, maschi e femmine. Da quel giorno ogni uomo è costretto a cercare la sua donna, la sua metà e quando trova quella giusta raggiunge la perfezione e diventano una cosa sola e perfetta.
Amo questa leggenda, perché descrive cosa significa per me essere donna o essere uomo: insieme si può raggiungere la perfezione, la divinità.
Ad un certo punto però questo essere diversi e complementari insieme si è perso, ad un certo punto in questo strano percorso che si chiama storia l’essere femmina è diventato un reato, anzi peggio, un peccato.
Da parte importantissima della coppia, l'altra metà del cielo, la metà della mela, ecc. ecc. tutto ciò che noi rappresentiamo ha acquisito una valenza negativa: essere “sensibili” avere un “sesto senso”, essere “intuitive”, tutte queste potenzialità hanno acquisito una valenza negativa.ciò che siamo diventa pochezza, stupidaggine, imbarazzante “donnicciole”. Siamo diventate streghe.
Peccatrici, pericolose, uccelli notturni che fanno del male al povero maschio indifeso tra le nostre malefiche arti magiche.
Dolcezza, sensibilità, intuizione, sesto senso, hanno salvato per millenni la nostra specie dall’estinzione, allo stesso piano della forza fisica, delle guerre e della caccia.
Intuire che le piante possono essere mangiate, che possono servire per curare, che si possono riprodurre e rimpiantare, sono scoperte tipicamente femminile, così come i fuoco, l’immaginazione, l’intuizione della divinità ovvero di un qualcosa di superiore che non finisce con la vita.
Alla pari del maschio, abbiamo portato la nostra specie alla capacità di pensiero, all’intuizione di strategie e di soluzioni dei problemi che la natura ci ha proposto in questo milione di anni.
Eppure, dopo aver contribuito al progresso della nostra specie, siamo state messe da parte, si ricordano di noi solo quando si parla della riproduzione…
Beh, questo mi fa arrabbiare, mi fa uscire quella venetta di malefica streghetta che è in me e anche voi, donne, mai dovete pensare di essere il sesso debole, mai dovete smettere di arrabbiarvi quando tentano di paragonarvi ai vecchi, ai bambini o ai malati.
Non esiste una “condizione della donna” non siamo un gruppo a parte, NOI siamo l’umanità.
L’essere streghe consiste appunto nel riappropriarci della nostra dignità di donne, che possono permettersi di essere fragili, ma non deboli, sensibili, ma non fesse, intuitive, ma non stupide.
Ci sono donne che vengono picchiate, umiliate, violentate, derise e restano in piedi, per anni, riescono a crescere e a sopravvivere e spesso a non impazzire. A voi, che vivete in una di queste condizioni chiedo:
Quanti di questi mariti violenti, strafottenti, sopravvivrebbe solo un anno nelle vostre condizioni? Quanti di questi cosiddetti uomini che vi picchiano, vi umiliano vi rubano l’anima sopravviverebbero solo un giorno se facessero loro lo stesso?
A voi dico: Non pensate di essere deboli o di non poter fare qualcosa, qualsiasi cosa. Non restate con lui perché paga le bollette, non restate con lui perché altrimenti…cosa succederà? Qualunque cosa succeda siete più che capaci di affrontarla se siete sopravissute a lui. Ponetevi questa domanda: qualunque cosa possa accadere potrà essere peggio?
La rabbia di certi maschi che non sanno che il paleozoico è terminato, è solo paura, atavica paura, di chi vuole dominare ma sa che non può farlo; è la rabbia di chi sa che il potere di creare, di donare, di capire è nostro.
Alzate la testa donne, il burka, la segregazione, l’ignoranza, servono a nascondere la paura di coloro che ci temono perché siamo noi la forza del Creato, siamo noi le streghe.
A noi è stato dato il potere l’unico e solo potere che conta in natura DARE LA VITA.
Scritto da
zia lella
2 magici commenti:
Condivido ogni tua singola parola!
Idem, cara Collega Strega!
W le Streghe (buone!)!!!
Un abbraccio!
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