È giorno pieno, un bel Sole con poche, dense nubi sopra l’Antro, ma non c’è pericolo di temporali… varco la porta con un po’ di fiatone dovuto all’ultimo tratto di salita di questo sentiero di pietrisco a gradoni larghi e bassi, fiancheggiato da bassi cuscini di piante grasse adorne di piccolissimi e stupendi fiori.
Sono un po’ accaldata, il sole picchia forte nonostante una leggera brezza, e non vedo l’ora di varcare la soglia; alzando il paletto della porta già pregusto la frescura che troverò all’interno, e infatti è proprio questo che mi accoglie, una bella penombra e il famigliare tavolo al centro della stanza.
Ancora una volta noto lo stato di semiabbandono in cui giace l’Antro… per alleggerire un po’ questo peso che porto sul cuore, prendo dalla borsa il necessario per fare un po’ di pulizie.
Apro la piccola finestra sul lavatoio, sul fianco in ombra del monte, quello che affaccia sulla vallata ed il villaggio di contadini sottostante e subito una bellissima aria fresca invade tutto il locale, si insinua sotto i mobili, si alza al soffitto, danzando con le ragnatele al suono di una musica a loro solo note.
Tolgo la tendina dalla finestra e i teli che proteggono le brande ancora spoglie, come pure la tovaglia messa l’inverno precedente sul tavolo per preservarlo dalla polvere, butto tutto in una sacca enorme che mi sono portata appositamente e verranno poi lavati in quella pozza d’acqua limpida nel torrente a fondo valle; userò i saponi vegetali che stanno nella piccola dispensa, non faranno male al torrente e poi ne basta così poco, in fondo si tratta solo di lavare via la polvere di questi pochi mesi….
In un paio d’ore è tutto lindo e pulito, esco a fare un breve giro intorno all’Antro, raccolgo un bel mazzo di steli di lavanda ancora in boccio e li sistemo in un vaso di terracotta, senza acqua, accanto al lavandino di pietra, prenderanno luce dalla finestrella e tra qualche tempo seccheranno mantenendo il loro bel colore e continueranno per un bel po’ di tempo a cedere il loro meraviglioso aroma all’Antro…
Aspiro profondamente il loro profumo, ho bisogno di rilassare i miei nervi, sono tesa come una corda di violino… Torno fuori, raccolgo qualche altro fiore di lavanda, accendo un piccolo fuoco nel camino e metto a bollire un po’ d’acqua. Appena bolle vi butto i fiori e lascio in infusione qualche tempo. Filtro con una garza pulita, celata in un cassetto sotto il piano del tavolo, dolcifico con un cucchiaino di miele delle api che ronzano intorno all’Antro e per le quali ogni giorno sale uno dei nostri amati contadini a controllarne le arnie, da cui si produce questo miele così speciale, aromatico, buono, magico….
Prendo la tazza e vado a sedermi fuori, sull’uscio di casa.
Il sole ora non mi dà più noia, anzi, gli offro tutto il mio essere, gli regalo il viso, le guance, la fronte, chiudo gli occhi e ascolto i rumori dell’Estate intorno a me… le cicale fanno un rumore impressionante, ma riesco a cogliere anche il canto dei merli e poi un’ombra per un fuggevole attimo mi copre il sole; riapro gli occhi e quell’ombra è il passaggio di un rapace lassù in alto, che nel suo girare in tondo, in cerca di una preda per sé e i suoi piccoli passa davanti al sole…
Sorseggio con calma la tisana, la sento scendere calda e dolce al punto giusto giù giù fino a scaldare stomaco e cuore…
Non voglio pensare, non voglio pensare…
Sono venuta quassù a cercare rifugio…
Lo trovo sempre, quassù, che sia sola o che trovi inaspettatamente la compagnia di una delle mie amate Colleghe Streghe…
A volte anche il Drago ci fa l’onore di passare da queste parti.
I contadini giù al villaggio non ne hanno più paura ormai, nonostante l’aspetto davvero terrificante che ha.
Le rare volte che decide di posarsi sulla rupe soprastante l’Antro, i bambini si affannano a correre su per il sentiero con la speranza di giungere in tempo per toccarne i lunghi artigli, ma lui si diverte troppo a vederli arrivare affannati e ridenti per poi allargare le possenti ali e prendere il volo proprio all’ultimo minuto, quando il primo bambino è ad un soffio dall’artiglio.
Ma non è cattivo con le anime innocenti e con gesto birichino si gratta dietro l’orecchio, facendo cadere una bella scaglia colorata, che quel bambino raccoglie con reverenziale timore, portandoselo poi a casa quale trofeo della lunga corsa compiuta.
Il Drago ha però anche la grazia e la grandezza di saper insegnar loro il significato del rispetto e della partecipazione verso i più sfortunati, come nell’ultima corsa avvenuta l’autunno scorso, quando uno dei più grandicelli schernì per tutta la salita il figlio del boscaiolo che, feritosi gravemente ad una gamba aiutando il padre nel taglio di un grosso ramo, arrancava faticosamente lungo il sentiero… Giunse per ultimo, con grande distacco dagli altri bambini e quello che lo prendeva in giro, giunto per primo, stava apprestandosi a raccogliere la scaglia del Drago, ma bastò uno sguardo di questi e uno sbuffo di vapore bollente dal naso per far tornare sui propri passi il ragazzetto, che raccolse tremante la scaglia immeritatamente vinta, per porgerla poi con un sorriso di scusa al figlio del boscaiolo, il quale la prese con mani tremanti temendo chissà quale altro dispetto suo compagno di giochi, ma ricevette in cambio un abbraccio e venne portato in trionfo fin giù al villaggio, circondato da tutti gli altri amici e da un amico ancor più grande di prima!
Per scaramanzia comunque, il villaggio lascia di tanto in tanto un’offerta a questo Drago dal cuore d’oro, che sia una mucca intera o qualche pecora o capra… Costa loro molto sacrificare questi capi di bestiame, significa privarsene per i duri mesi dell’inverno e il Drago lo sa e apprezza questo gesto di estremo rispetto nei suoi confronti.
Penso a queste occasioni di festa e alle volte in cui tutte quante ci troviamo intorno al nostro tavolo a chiacchierare, a raccontarci dei viaggi compiuti nelle notti di luna piena a cavallo delle nostre scope, al legame che ci unisce tutte quante, che ci unisce alla Terra tutta, ai momenti di pausa e riflessione collettiva per sentirne il cuore battere in profondità, al suo sangue di fuoco scorrere sotto la roccia, agli oceani respirare al ritmo della Luna e tutto passa…
L’affanno non c’è più, il cuore è più leggero, sono pronta a tornare nel mio mondo…
3 magici commenti:
Deliziosa descrizione di un posto amico ritrovato, di un luogo dove ritemprarsi e godere dei doni di Madre Natura, mi è sembrato di essere lì, in quel luogo magico e rigenerante, ho pensato per un attimo d'essere la protagonista di questo squarcio di storia...interrotta aimè, avrei voluto proseguisse e sedermi anch'io fra le amiche streghe a gustarmi storie riservate a pochi...Peccato! Magu
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vallina tua !
MAGU carissima, grazie mi lasci parole meravigliose e capisco che ti sono arrivata dritta al cuore! :*)
E' esattamente così che ci si sente all'Antro...
Torna spesso a sedere al nostro tavolo, che se anche non c'è nessun altro, ha il potere di farti star serena (e qual'è una magia più grande di questa?) e puoi sfogliare e leggere il librone che sta sullo scaffale di quercia in alto, sopra le brande, con tutte le storie lasciate scritte qui fino ad ora... ^^
Un bacione!
VALINA MIA grazie :*)
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