Per la PRIMA puntata
Per la SECONDA puntata
Per la TERZA puntata...
Guardo anch’io in su, scrutando le ombre fra travi e travetti ma non vedo niente.
Torno con lo sguardo al video pensando che è il vento che fa scricchiolare questo tetto così vecchio, restaurato sì, ma pur sempre vecchio. Non ho paura perché conosco quelle travi una per una, le abbiamo aggiustate e ridipinte con l’impregnante scuro poco più di un anno fa, so dove sono le tane dei ragni e sono più che certa che non ci sono buchi dove possano infilarsi topolini di campagna, che per carità sono così carini, ma non amo averli in giro per casa… e i miei due gatti non aspetterebbero altro per scatenarsi in una corsa all’ultimo topo!
Rispondo ad alcune amiche di blog e comincio a curiosare tra i miei preferiti quando di nuovo quel rumore…
Questa volta però si è spostato… tictictic sul vetro della finestra…
Mi alzo e vado verso quella più vicina a me, sbircio fuori, ma è buio pesto… che faccio?
Esco sul portico?
Mi infilo il cappotto sul pigiama e apro il portoncino, subito la vecchia gatta bisbetica si fionda fuori e faccio appena in tempo a richiudere che il gattino grigio vi sbatte il musetto, nella disperata rincorsa alla coda della gatta!
Peggio per te! Penso rivolta alla gatta, ma già mi pento e subito mi assale il pensiero che fuori è freddo e lei è vecchietta…
Quindi torno in casa, confino Pirù nel corridoio, e azzardo l'uscita con quel vento e quel freddo, sotto al portico... Trovo la Mimmi accucciata dietro al vaso dei ciclamini, immobile come una statuina, col muso puntato dritto sugli scalini e due occhi spalancati enormi con tutta la pupilla dilatata.... Mammamia ma che c'è??!!!
Torno con lo sguardo al video pensando che è il vento che fa scricchiolare questo tetto così vecchio, restaurato sì, ma pur sempre vecchio. Non ho paura perché conosco quelle travi una per una, le abbiamo aggiustate e ridipinte con l’impregnante scuro poco più di un anno fa, so dove sono le tane dei ragni e sono più che certa che non ci sono buchi dove possano infilarsi topolini di campagna, che per carità sono così carini, ma non amo averli in giro per casa… e i miei due gatti non aspetterebbero altro per scatenarsi in una corsa all’ultimo topo!
Rispondo ad alcune amiche di blog e comincio a curiosare tra i miei preferiti quando di nuovo quel rumore…
Questa volta però si è spostato… tictictic sul vetro della finestra…
Mi alzo e vado verso quella più vicina a me, sbircio fuori, ma è buio pesto… che faccio?
Esco sul portico?
Mi infilo il cappotto sul pigiama e apro il portoncino, subito la vecchia gatta bisbetica si fionda fuori e faccio appena in tempo a richiudere che il gattino grigio vi sbatte il musetto, nella disperata rincorsa alla coda della gatta!
Peggio per te! Penso rivolta alla gatta, ma già mi pento e subito mi assale il pensiero che fuori è freddo e lei è vecchietta…
Quindi torno in casa, confino Pirù nel corridoio, e azzardo l'uscita con quel vento e quel freddo, sotto al portico... Trovo la Mimmi accucciata dietro al vaso dei ciclamini, immobile come una statuina, col muso puntato dritto sugli scalini e due occhi spalancati enormi con tutta la pupilla dilatata.... Mammamia ma che c'è??!!!
Ho le ginocchia di gelatina, ma devo pure recuperarla... mi avvicino quatta quatta agli scalini e vedo una massa scura ferma sul secondo gradino... è immobile... che animale sarà mai, mi chiedo... azzardo un altro passo e mi piego sulle gambe... ma... è... no... oddio.... quant'è belloooooooooooo!!!!! Ma è un piccolo di cerbiatto!!!! Ma che ci fai piccolino qui?! Dov'è la tua mamma?? Lo prendo delicatamente in braccio ma subito mi accorgo che qualcosa non va... ha una zampina rotta che gli pende completamente inerte e, in più, sotto di lui c'è un piccolo involto fatto di una foglia di vite rossa... mah... prendo pacchettino e cucciolo quindi lo porto in casa - con Mimmi che mi segue docile - prendo un plaid, lo apro davanti al caminetto e vi poso sopra quella meraviglia della Natura... Lo osservo attentamente ma lui (o lei?) appoggia la testolina a terra e chiude gli occhi... per un attimo ho il terribile sospetto che possa essere morto proprio in quel momento, ma poi, osservandogli la pancia, vedo che respira... che sollievo!!! Pirù di là gratta sulla porta, quindi gli apro e tutti e due i gatti gli si fanno intorno... ma non sono affatto aggressivi, solo curiosi di annusare in tutto e per tutto quell'essere così permeato di Natura e di Selvatico... non hanno paura, anzi! Mentre io attizzo un pò di più il fuoco, loro gli si acciambellano intorno come a volerlo scaldare col loro corpicino peloso...
Osservo affascinata quella scena al di fuori di tutti i nostri pregiudizi sugli animali…. Possibile davvero che abbiano capito le mie due bestiole, la sofferenza del cucciolo e lo vogliano confortare?! Mi ricordo di stringere in mano ancora quel pacchettino... lo apro e dentro ci sono tre nespole... me le rigiro tra le mani con una certa acquolina in bocca, ma sono ancora acerbe allora me le ficco nella tasca del cappotto, che realizzo di indossare ancora... lo tolgo e lo appoggio lì vicino, riprendendo le nespole e appoggiandole nella fruttiera sul tavolo della cucina.
Osservo affascinata quella scena al di fuori di tutti i nostri pregiudizi sugli animali…. Possibile davvero che abbiano capito le mie due bestiole, la sofferenza del cucciolo e lo vogliano confortare?! Mi ricordo di stringere in mano ancora quel pacchettino... lo apro e dentro ci sono tre nespole... me le rigiro tra le mani con una certa acquolina in bocca, ma sono ancora acerbe allora me le ficco nella tasca del cappotto, che realizzo di indossare ancora... lo tolgo e lo appoggio lì vicino, riprendendo le nespole e appoggiandole nella fruttiera sul tavolo della cucina.
Mentre loro stanno lì, salgo in mansarda, preparo un giaciglio di fortuna spargendo a terra vecchi quotidiani, ci stendo sopra altri due vecchi plaid e circondo il tutto di scatoloni, riscendo di sotto, riprendo in braccio la bestiola e la porto nel suo nuovo "nido" e i mici mi seguono e riprendono la loro stessa identica posizione di prima.... fanno le fusa e dormono con lui.... Ho quasi le lacrime agli occhi dall'emozione... Ma ecco che sento arrivare in cortile la macchina del Compare, lo sento infilare le chiavi nella porta e chiamarmi... Gli dico di salire in mansarda...
Mentre sento i suoi passi salire la scaletta penso forsennatamente a come giustificare quella presenza in casa nostra… ma non faccio in tempo a proferire parola che già lui si è accovacciato davanti a quella scenetta.
Sta per rialzarsi e capisco che sta per sbottare in una serie infinita di perché e percome, ma il cerbiatto alza il musetto e lo fissa con quegli occhioni…
Ormai è in piedi, ma non riesce a staccare gli occhi dai suoi e sempre guardandolo mi chiede cosa è successo e io parto felicissima nel resoconto superdettagliato di tutto l’accaduto. Mentre parlo gli propongo di scendere di sotto a farci un thè e lui fa cenno di sì con la testa, ma continua a fissare come inebetito il cucciolo. Lo prendo per mano e gli tocco la fronte preoccupata, ma non mi sembra che abbia la febbre.
Al mio tocco si riprende e torna in sé… se così posso descrivere la cosa… e mi segue di sotto.
Lui prende due tazze dalla credenzina verde e io gli dico che voglio quella arancione con i draghi, che mi regalò sua mamma dopo anni e anni di elogi e lacrimucce mie davanti a quelle due meraviglie di tazza…
Armeggia anche con i barattoli di thè e tisane e alla fine sceglie per me un thè nero alla vaniglia e per lui una tisana ai frutti di bosco.
Verso l’acqua ormai bollente nella teiera smaltata bianca, con decori di fiori e alberelli che era della mia nonna, dopo averla ben riempita e sciacquata con l’acqua bollente dal bollitore grande.
Mettiamo teiera e tazze su un vassoio grande di plastica bianco con bellissimi tralci di ortensia azzurra stampati sopra, un piattino con dei biscottini, il barattolo dello zucchero di canna e ci accoccoliamo sul divano “scozzese” verde, ci copriamo le gambe con una coperta di pile rossa e ci apprestiamo a bere la nostra strameritata tazza di thè-tisana calda, sempre con me che parlo “a macchinetta” di tutta l’avventura di questa lunghissima giornata!
Dimentico però completamente il particolare delle tre nespole e nell’entusiasmo non faccio nemmeno caso all’ora in cui lui è rientrato, cosa che di solito invece noto sempre ma cerco di non farglielo pesare troppo perché non voglio che mi consideri gelosa e paranoica ed è giusto che ognuno abbia i propri spazi ed amici…
Ci addormentiamo stretti sul divano e ci svegliamo intirizziti dal freddo che è quasi l’alba, perché nel frattempo il bel fuocherello del caminetto è diventato solo cenere e la sera prima avevo dimenticato di accendere la stufetta a pelletts che teniamo in cucina e che riscalda l’acqua di tutti i termosifoni di casa!
Per fortuna è sabato e così abbiamo tutto il tempo del mondo a nostra disposizione.
Mi viene in mente di nuovo il cucciolo di sopra e mentre salgo in soffitta per controllare, mi rendo anche conto che, stranamente, i gatti non ci hanno svegliato per i giochi, le pappe, l’uscita notturna… strano…
Arrivo e trovo il cerbiatto in piedi, che tiene alzata da terra la zampa ferita ma non riesce ad uscire dal mio recinto di scatoloni.
I gatti sono sempre lì con lui e se la dormono beatamente…
Mentre sento i suoi passi salire la scaletta penso forsennatamente a come giustificare quella presenza in casa nostra… ma non faccio in tempo a proferire parola che già lui si è accovacciato davanti a quella scenetta.
Sta per rialzarsi e capisco che sta per sbottare in una serie infinita di perché e percome, ma il cerbiatto alza il musetto e lo fissa con quegli occhioni…
Ormai è in piedi, ma non riesce a staccare gli occhi dai suoi e sempre guardandolo mi chiede cosa è successo e io parto felicissima nel resoconto superdettagliato di tutto l’accaduto. Mentre parlo gli propongo di scendere di sotto a farci un thè e lui fa cenno di sì con la testa, ma continua a fissare come inebetito il cucciolo. Lo prendo per mano e gli tocco la fronte preoccupata, ma non mi sembra che abbia la febbre.
Al mio tocco si riprende e torna in sé… se così posso descrivere la cosa… e mi segue di sotto.
Lui prende due tazze dalla credenzina verde e io gli dico che voglio quella arancione con i draghi, che mi regalò sua mamma dopo anni e anni di elogi e lacrimucce mie davanti a quelle due meraviglie di tazza…
Armeggia anche con i barattoli di thè e tisane e alla fine sceglie per me un thè nero alla vaniglia e per lui una tisana ai frutti di bosco.
Verso l’acqua ormai bollente nella teiera smaltata bianca, con decori di fiori e alberelli che era della mia nonna, dopo averla ben riempita e sciacquata con l’acqua bollente dal bollitore grande.
Mettiamo teiera e tazze su un vassoio grande di plastica bianco con bellissimi tralci di ortensia azzurra stampati sopra, un piattino con dei biscottini, il barattolo dello zucchero di canna e ci accoccoliamo sul divano “scozzese” verde, ci copriamo le gambe con una coperta di pile rossa e ci apprestiamo a bere la nostra strameritata tazza di thè-tisana calda, sempre con me che parlo “a macchinetta” di tutta l’avventura di questa lunghissima giornata!
Dimentico però completamente il particolare delle tre nespole e nell’entusiasmo non faccio nemmeno caso all’ora in cui lui è rientrato, cosa che di solito invece noto sempre ma cerco di non farglielo pesare troppo perché non voglio che mi consideri gelosa e paranoica ed è giusto che ognuno abbia i propri spazi ed amici…
Ci addormentiamo stretti sul divano e ci svegliamo intirizziti dal freddo che è quasi l’alba, perché nel frattempo il bel fuocherello del caminetto è diventato solo cenere e la sera prima avevo dimenticato di accendere la stufetta a pelletts che teniamo in cucina e che riscalda l’acqua di tutti i termosifoni di casa!
Per fortuna è sabato e così abbiamo tutto il tempo del mondo a nostra disposizione.
Mi viene in mente di nuovo il cucciolo di sopra e mentre salgo in soffitta per controllare, mi rendo anche conto che, stranamente, i gatti non ci hanno svegliato per i giochi, le pappe, l’uscita notturna… strano…
Arrivo e trovo il cerbiatto in piedi, che tiene alzata da terra la zampa ferita ma non riesce ad uscire dal mio recinto di scatoloni.
I gatti sono sempre lì con lui e se la dormono beatamente…
4 magici commenti:
Storia sempre più tenera, non vedo l'ora di leggere il resto.
Auguri streghetta mia
Cara Mary... pensa che mi sono addirittura sbagliata a pubblicarla!!!!! :DDDD
Ti sei accorta che ne manca un BEL pezzettino??!! :DDD che scrittrice distratta e disastrosa che sono.... corro subito ai ripariiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Un bacione e grazie!!!!! ^___^
Ecco! sistemato il pezzo mancante! ^___^
sto aspettando ... ;)))
ciao tesoro, baci val
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