Per festeggiare l’evento, abbiamo organizzato una specie di festicciola con gli amici più stretti e i loro bambini e per l’occasione sono venuti anche i nostri genitori.
Chi ha portato il vino novello, chi le castagne arrostite, chi torte fatte in casa e poi le bibite e, addirittura, una bottiglia di Champagne!!!
L’evento è stato fissato per il primo sabato mattina di tempo soleggiato, di buon’ora.
Alle sette di mattina erano già tutti lì davanti a casa nostra, abbiamo offerto a tutti thè e pasticcini per una colazione informale in piedi tutti stretti in cucina, poi abbiamo portato fuori il “nostro” Bambi pregando tutti quanti di non fare confusione che sennò sarebbe fuggito via all’istante.
L’abbiamo quindi posato sul pavimento sotto al portico e ci siamo allontanati di qualche passo.
Sulle prime si è guardato in giro fiutando l’aria, producendo dal suo nasino piccole nuvole di vapore, poi si è avvicinato ai gradini e, sceso il primo, è stato a lungo ad annusare quello su cui l’avevo trovato un mese prima… io avevo le lacrime agli occhi al pensiero che stava andandosene, ma ero anche felice perché era giusto così.
Poi si è girato verso di noi e mi ha guardata, fisso negli occhi, poi, ne sono certa, mi ha fatto l’occhiolino e con 4 balzi era già sparito nel bosco!
Al che i bambini sono scoppiati in risate ed applausi, dando così sfogo alla tensione di tutti quanti, siamo rientrati in casa ed abbiamo continuato a festeggiare e qualcuno ha fatto saltare il tappo dello champagne!
Poi i bambini hanno voluto vedere le centinaia di foto che ho scattato in questi giorni all’ormai “della collettività Bambi” (pensate che tutti quanti hanno voluto contribuire, alla fine, alle spese sostenute per le sue cure!!!) e il povero Compare è stato portato praticamente di peso da questi bimbi allegri e vocianti, nello studiolo e ha dovuto stampare loro una foto ciascuno e firmarle “Bambi” con un grosso pennarellone nero come fosse l’autografo di un divo del cinema!!!!
A metà mattina casa era già vuota e tranquilla come sempre, i mici hanno ripreso possesso dei loro angoli preferiti (mentre in questi giorni hanno dormito sempre in compagnia di Bambi!) e siamo usciti per le spese del fine settimana.
Tornati dai nostri giri, abbiamo trovato entrambi i gatti appallottolati sul divano e per noi è stata una specie di miracolo!
Il fine settimana è passato tranquillamente, ma lunedì mattina, quando sono uscita fuori sotto al portico ho notato vicino ad uno dei vasi di ciclamini, un piccolo sacchettino… l’ho raccolto e me lo sono infilato in borsa e sono corsa al lavoro, in ritardo pazzesco come sempre… che scusa avrei inventato questa volta?!
Presa dai mille pensieri di quel lunedì, scordai presto il sacchettino, ma la sera appena tornata a casa, ritrovai quel vaso di ciclamini rovesciato per terra… mannaggia ma com’è possibile? Quale ospite del bosco si starà divertendo con i miei poveri fiorellini?! Lo risistemo di nuovo e filo in casa… e lì ricordo il ritrovamento della mattina!
Svuoto la borsa sul tavolo della cucina, trovo il sacchettino che, al tatto è di un morbidissimo velluto, ne slego i laccetti e verso sulla mano il suo contenuto… e quale meraviglia si presenta ai miei occhi!!!
4 splendide piccole ametiste, in tutte le sfumature del viola, il mio colore preferito!!!
Le ammiro una a una sotto la luce del lampadario e non riesco proprio a capire come siano finite lì… poi… ricordo il racconto di una mia carissima amica e comincio a collegare tra loro tutti gli avvenimenti di questi giorni… e, seppur affascinata dai racconti di creature fantastiche che popolano i boschi, i ruscelli, gli stagni… il mio cervello non riesce ad accettare che possa essere tutto vero… ma più ci penso e più me ne convinco… sì… credo proprio che quel cerbiatto mi sia stato portato da qualcuno di questi esserini… aveva bisogno di aiuto e non sapevano come fare… chissà quanto avranno vagato nel bosco, chissà quanto saranno durate le loro riunioni prima di decidere di mettere quel cucciolo nelle mani di un’umana… E credo che lo abbiano anche pervaso di una qualche magia per far sì che venisse accettato anche dagli altri oltre che da me…
Sono passati mesi, praticamente un anno, da quell’evento e non ho più trovato simili doni davanti all’uscio di casa e non ne ho mai parlato a nessuno, nemmeno al Compare… perché ne parlo ora? Forse perché questo è l’unico posto dove posso esporre la mia teoria e non essere presa per pazza furiosa…
Vedete, quella casa vicino al bosco di castagni, era una casa che tenevo d’occhio da un sacco di anni, era ridotta praticamente ad un rudere, quando finalmente io e il Compare riuscimmo a comprarla… e il suo proprietario (un vecchio boscaiolo in pensione che arrotondava raccogliendo la poca legna che riusciva a trasportare col suo aspetto sgangherato in giro per le case dei dintorni) ci prese per matti quando andammo a casa sua e chiedemmo se era in vendita perché disse che era poco più che un ricovero per gli attrezzi di quando faceva il boscaiolo e sicuramente era tutta da rifare, perfino le fondamenta… Non abbiamo desistito e il giorno che siamo usciti dallo studio del notaio con le chiavi in mano (chiavi simboliche ci disse l’ex boscaiolo perché quelle originali chissà dov’erano finite… e poi il portone era semidistrutto…) eravamo felici come non mai!
Avevamo coronato un sogno! Vendemmo così il nostro appartamento in condominio (molto bello ma pur sempre con spazi da condividere con altre persone!) ci appoggiammo temporaneamente (passarono due anni buoni!!!) a casa di un suo zio che abitava nei paraggi e un’impresa specializzata in ristrutturazioni-conservazioni ci aggiustò casa e ci aiutò anche nelle pratiche burocratiche per potervi inserire tutti gli ultimi ritrovati tecnologici senza però alterare l’aspetto di “casa del bosco delle favole” che volevo darle.
Ecco, da quando ci siamo trasferiti in quella, anzi, in questa casa, io e il Compare siamo più sereni… certo i problemi quotidiani ci sono sempre, ma affrontiamo tutto con più calma.
Facciamo entrambi sempre lo stesso lavoro di prima, ma è come se, una volta chiusi dentro casa, il mondo fuori non ci toccasse più… non so come descrivere meglio questa sensazione… forse rendo bene l’idea se dico che questa Casa del Bosco di Castagni cura ogni tristezza, ogni malanno… fa bene a chi la abita e a chi la frequenta…
E sono anche convinta che sia anche un po’ magica… cioè, io credo che abbia il potere di attrarre a sé tutte le cose e le persone “belle”… non sono mai capitati in casa nostra, da quando abitiamo qui, persone malevoli e perfino i bambini più scalmanati e fissati con la Play Station, quando arrivano qui mi chiedono se tiro fuori i miei colori e dei fogli da disegno… cosa che non manca mai nel mio personale armadio dei lavoretti…
Quando voglio disegnare qualcosa, mi viene sempre in mente un animale del bosco… un cervo, un tasso, una volpe… a parte i gatti che sono sempre il mio soggetto preferito…
Ci alziamo presto la mattina, spesso ancora buio, solo per guardare fuori dalla finestra e vedere l’alba attraverso i rami degli alberi, quelli che si stagliano sul profilo della collina, in direzione mare.
Tutto questo antefatto per dirvi che secondo me, questo è un Bosco abitato da… posso dirlo senza che vi mettiate a ridere?... ecco, da… esseri naturali ma lontani dal nostro mondo… Gnomi o folletti o elfi come volete chiamarli… non lo so… solo così riesco a spiegarmi il misterioso ritrovamento delle nespole e delle pietre… Mi sono immaginata che mentre portavo in casa, in quella ormai lontana sera autunnale, il “nostro” Bambi, qualcuno di loro abbia lasciato davanti all’uscio di casa quei tre frutti come ringraziamento e poi le pietre per averlo curato e lasciato di nuovo libero di correre a cercare il suo branco!
Quelle pietre le porto sempre con me, nella tasca del cappotto quando fa freddo, nella tasca più nascosta della borsetta, quando è caldo! Sono il mio personale portafortuna e non me ne separerò mai!
Voi tirate pure le conclusioni che preferite… io intanto sono già tornata a casa, accendo il fuoco, aspetto il Compare, mi accoccolo sul divano con i mici e leggo, mentre fuori ha ripreso a nevicare fitto fitto… ma tengo le orecchie ben aperte, non si sa mai.
Chi ha portato il vino novello, chi le castagne arrostite, chi torte fatte in casa e poi le bibite e, addirittura, una bottiglia di Champagne!!!
L’evento è stato fissato per il primo sabato mattina di tempo soleggiato, di buon’ora.
Alle sette di mattina erano già tutti lì davanti a casa nostra, abbiamo offerto a tutti thè e pasticcini per una colazione informale in piedi tutti stretti in cucina, poi abbiamo portato fuori il “nostro” Bambi pregando tutti quanti di non fare confusione che sennò sarebbe fuggito via all’istante.
L’abbiamo quindi posato sul pavimento sotto al portico e ci siamo allontanati di qualche passo.
Sulle prime si è guardato in giro fiutando l’aria, producendo dal suo nasino piccole nuvole di vapore, poi si è avvicinato ai gradini e, sceso il primo, è stato a lungo ad annusare quello su cui l’avevo trovato un mese prima… io avevo le lacrime agli occhi al pensiero che stava andandosene, ma ero anche felice perché era giusto così.
Poi si è girato verso di noi e mi ha guardata, fisso negli occhi, poi, ne sono certa, mi ha fatto l’occhiolino e con 4 balzi era già sparito nel bosco!
Al che i bambini sono scoppiati in risate ed applausi, dando così sfogo alla tensione di tutti quanti, siamo rientrati in casa ed abbiamo continuato a festeggiare e qualcuno ha fatto saltare il tappo dello champagne!
Poi i bambini hanno voluto vedere le centinaia di foto che ho scattato in questi giorni all’ormai “della collettività Bambi” (pensate che tutti quanti hanno voluto contribuire, alla fine, alle spese sostenute per le sue cure!!!) e il povero Compare è stato portato praticamente di peso da questi bimbi allegri e vocianti, nello studiolo e ha dovuto stampare loro una foto ciascuno e firmarle “Bambi” con un grosso pennarellone nero come fosse l’autografo di un divo del cinema!!!!
A metà mattina casa era già vuota e tranquilla come sempre, i mici hanno ripreso possesso dei loro angoli preferiti (mentre in questi giorni hanno dormito sempre in compagnia di Bambi!) e siamo usciti per le spese del fine settimana.
Tornati dai nostri giri, abbiamo trovato entrambi i gatti appallottolati sul divano e per noi è stata una specie di miracolo!
Il fine settimana è passato tranquillamente, ma lunedì mattina, quando sono uscita fuori sotto al portico ho notato vicino ad uno dei vasi di ciclamini, un piccolo sacchettino… l’ho raccolto e me lo sono infilato in borsa e sono corsa al lavoro, in ritardo pazzesco come sempre… che scusa avrei inventato questa volta?!
Presa dai mille pensieri di quel lunedì, scordai presto il sacchettino, ma la sera appena tornata a casa, ritrovai quel vaso di ciclamini rovesciato per terra… mannaggia ma com’è possibile? Quale ospite del bosco si starà divertendo con i miei poveri fiorellini?! Lo risistemo di nuovo e filo in casa… e lì ricordo il ritrovamento della mattina!
Svuoto la borsa sul tavolo della cucina, trovo il sacchettino che, al tatto è di un morbidissimo velluto, ne slego i laccetti e verso sulla mano il suo contenuto… e quale meraviglia si presenta ai miei occhi!!!
4 splendide piccole ametiste, in tutte le sfumature del viola, il mio colore preferito!!!
Le ammiro una a una sotto la luce del lampadario e non riesco proprio a capire come siano finite lì… poi… ricordo il racconto di una mia carissima amica e comincio a collegare tra loro tutti gli avvenimenti di questi giorni… e, seppur affascinata dai racconti di creature fantastiche che popolano i boschi, i ruscelli, gli stagni… il mio cervello non riesce ad accettare che possa essere tutto vero… ma più ci penso e più me ne convinco… sì… credo proprio che quel cerbiatto mi sia stato portato da qualcuno di questi esserini… aveva bisogno di aiuto e non sapevano come fare… chissà quanto avranno vagato nel bosco, chissà quanto saranno durate le loro riunioni prima di decidere di mettere quel cucciolo nelle mani di un’umana… E credo che lo abbiano anche pervaso di una qualche magia per far sì che venisse accettato anche dagli altri oltre che da me…
Sono passati mesi, praticamente un anno, da quell’evento e non ho più trovato simili doni davanti all’uscio di casa e non ne ho mai parlato a nessuno, nemmeno al Compare… perché ne parlo ora? Forse perché questo è l’unico posto dove posso esporre la mia teoria e non essere presa per pazza furiosa…
Vedete, quella casa vicino al bosco di castagni, era una casa che tenevo d’occhio da un sacco di anni, era ridotta praticamente ad un rudere, quando finalmente io e il Compare riuscimmo a comprarla… e il suo proprietario (un vecchio boscaiolo in pensione che arrotondava raccogliendo la poca legna che riusciva a trasportare col suo aspetto sgangherato in giro per le case dei dintorni) ci prese per matti quando andammo a casa sua e chiedemmo se era in vendita perché disse che era poco più che un ricovero per gli attrezzi di quando faceva il boscaiolo e sicuramente era tutta da rifare, perfino le fondamenta… Non abbiamo desistito e il giorno che siamo usciti dallo studio del notaio con le chiavi in mano (chiavi simboliche ci disse l’ex boscaiolo perché quelle originali chissà dov’erano finite… e poi il portone era semidistrutto…) eravamo felici come non mai!
Avevamo coronato un sogno! Vendemmo così il nostro appartamento in condominio (molto bello ma pur sempre con spazi da condividere con altre persone!) ci appoggiammo temporaneamente (passarono due anni buoni!!!) a casa di un suo zio che abitava nei paraggi e un’impresa specializzata in ristrutturazioni-conservazioni ci aggiustò casa e ci aiutò anche nelle pratiche burocratiche per potervi inserire tutti gli ultimi ritrovati tecnologici senza però alterare l’aspetto di “casa del bosco delle favole” che volevo darle.
Ecco, da quando ci siamo trasferiti in quella, anzi, in questa casa, io e il Compare siamo più sereni… certo i problemi quotidiani ci sono sempre, ma affrontiamo tutto con più calma.
Facciamo entrambi sempre lo stesso lavoro di prima, ma è come se, una volta chiusi dentro casa, il mondo fuori non ci toccasse più… non so come descrivere meglio questa sensazione… forse rendo bene l’idea se dico che questa Casa del Bosco di Castagni cura ogni tristezza, ogni malanno… fa bene a chi la abita e a chi la frequenta…
E sono anche convinta che sia anche un po’ magica… cioè, io credo che abbia il potere di attrarre a sé tutte le cose e le persone “belle”… non sono mai capitati in casa nostra, da quando abitiamo qui, persone malevoli e perfino i bambini più scalmanati e fissati con la Play Station, quando arrivano qui mi chiedono se tiro fuori i miei colori e dei fogli da disegno… cosa che non manca mai nel mio personale armadio dei lavoretti…
Quando voglio disegnare qualcosa, mi viene sempre in mente un animale del bosco… un cervo, un tasso, una volpe… a parte i gatti che sono sempre il mio soggetto preferito…
Ci alziamo presto la mattina, spesso ancora buio, solo per guardare fuori dalla finestra e vedere l’alba attraverso i rami degli alberi, quelli che si stagliano sul profilo della collina, in direzione mare.
Tutto questo antefatto per dirvi che secondo me, questo è un Bosco abitato da… posso dirlo senza che vi mettiate a ridere?... ecco, da… esseri naturali ma lontani dal nostro mondo… Gnomi o folletti o elfi come volete chiamarli… non lo so… solo così riesco a spiegarmi il misterioso ritrovamento delle nespole e delle pietre… Mi sono immaginata che mentre portavo in casa, in quella ormai lontana sera autunnale, il “nostro” Bambi, qualcuno di loro abbia lasciato davanti all’uscio di casa quei tre frutti come ringraziamento e poi le pietre per averlo curato e lasciato di nuovo libero di correre a cercare il suo branco!
Quelle pietre le porto sempre con me, nella tasca del cappotto quando fa freddo, nella tasca più nascosta della borsetta, quando è caldo! Sono il mio personale portafortuna e non me ne separerò mai!
Voi tirate pure le conclusioni che preferite… io intanto sono già tornata a casa, accendo il fuoco, aspetto il Compare, mi accoccolo sul divano con i mici e leggo, mentre fuori ha ripreso a nevicare fitto fitto… ma tengo le orecchie ben aperte, non si sa mai.
5 magici commenti:
che bel racconto , grazie Gata ...grazie... e chissà che un giorno dal bosco di castagni non salti fuori un folletto che venga a ribaltarti ancora i ciclamini :))) magari lasciagli qualche caramella lì vicino e vedrai che si mostrerà...!
Una signorina alata che tu conosci bene (A.) ti manda i suoi calorosi saluti ...
bacioni da me e santuomo a te , Compare e mici...ciao val
Splendido il tuo racconto, prima o poi ci farò una capatina in quella casa del bosco di castagni... ^_^
Che storia deliziosa, grazie per aver spartito con noi questo bellissimo racconto.
Capisco bene cosa intendi quando dici che in questa casa ti senti protetta e al sicuro, è quello che sento anch'io in casa mia, anche se per motivi diversi.
Quando si rispetta la natura, la natura ti ripaga sempre. Baci
Monia, ma non ho capito una cosa, le famose nespole che sono maturate all'improvviso, non hai poi detto come le hai avute. Mi è sfuggito qualche cosa?
VALVERDE, sono felicissima che A. sia stata conquistata dal racconto... per me è un onore immenso essere stata notata da un Drago... anzi... Dragonessa!!! ^___^
Farò come dici...
SUSY cara magari!!! Bè... il racconto è tutta un'invenzione... ebbene sì... ho svelato il "segreto"... ma ci ho messo dentro tante cose vere della mia vita quotidiana... quella che vivo nella realtà e quella parallela... ih ih ih
Un bacione!
MARIBELLA :DDD le ho trovate sotto al pancino di Bambi quando l'ho raccolto ferito dal gradino :P
Un bacione!!!
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